Prima che sia troppo tardi

Fino a solo qualche anno fa era abbastanza improbabile immaginare di dover raccogliere le proprie olive forse per l’ultima volta. L’ulivo è una pianta forte, millenaria, che stava già sicuramente pagando il prezzo di qualche decennio di trascuratezza del territorio, ma l’ecatombe a cui stiamo assistendo ormai da tempo era un incubo che la maggior parte di noi pugliesi non poteva immaginare.

Per questo, lo scorso anno una famiglia a cui sono particolarmente legato mi ha chiesto di immortalare le giornata di raccolto annuale, perché non c’era la certezza di averne un altro in futuro.

Sapevamo che la destinazione finale sarebbe stata un album fotografico da regalare a sorpresa a papà Pino, vero leader della squadra nonché curatore dei terreni di famiglia. Ma ad una documentazione più tradizionale ho voluto affiancare anche altre foto più personali, alcune delle quali sono presenti in questa piccola selezione.

Mi piaceva l’idea di rappresentare i protagonisti immersi nel tipico fogliame luccicante degli ulivi, che è un po’ la sensazione che si è sempre provata attraversando una qualunque provinciale del Salento.

Oggi purtroppo ci sono molti terreni ormai vuoti, il paesaggio è già mutato drasticamente. Pino quest’anno è riuscito a raccogliere ancora gran parte delle sue olive, la malattia è arrivata anche a ridosso dei suoi terreni, ma per ora è contenuta. La natura deciderà come proseguire questa storia.

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