
C’è questa inemendabile abitudine a raccontare il Sud come elogio della lentezza.
In tal senso, questa foto scattata all’interno di una piccola chiesa di periferia da un punto di vista inusuale (mi ritrovavo all’altezza del crocifisso posto sull’altare, in cima a una scala) ne potrebbe essere la didascalica espressione: chiesetta di campagna, sole cocente, trattore che passa. Tutto quasi immobile.
La verità è che il Sud è una serie di combinazioni complesse, un caos informe che visto dall’esterno appare voluto, persino minimalista, instagrammabile. Se potessi vi farei vedere lo stato del resto della chiesa rimessa a nuovo solo quattro anni fa, i vasi cinesi coi fiori finti, i segni delle condizioni in cui versa la statua del Cristo che stavo fotografando. Se potessi replicherei nell’immagine il suono del trattore che spezza all’improvviso il silenzio.
Dovremmo imparare a raccontare gli squarci, il taglio che regala alla tela un’altra dimensione.